La terapia cognitivo comportamentale è oggi molto diffusa e considerata una modalità di trattamento dimostrata valida ed efficace dal punto di vista scientifico da una considerevole e consolidata mole di ricerche empiriche di carattere internazionale.
In termini generali, la psicoterapia cognitiva e comportamentale spiega il disagio emotivo attraverso una complessa relazione di pensieri, emozioni e comportamenti. Gli eventi influenzano le nostre emozioni ma pensieri e comportamenti determinano la loro intensità e la loro durata.
Ognuno di noi ha modalità tipiche di pensare e agire che possono produrre malessere e questi sono il bersaglio della psicoterapia cognitiva comportamentale. Spesso non siamo consapevoli dei nostri schemi e delle nostre abitudini dannose, la psicoterapia cognitivo comportamentale ha lo scopo di individuarli e modificarli.
La psicoterapia cognitivo comportamentale prevede anzitutto che vi sia una attenzione molto alta nella definizione chiara, concreta e condivisa con il paziente degli scopi della terapia rispetto ad altri approcci. Gli obiettivi della terapia vengono definiti in modo condiviso e collaborativo tra paziente e psicoterapeuta, in funzione della diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento. È nella buona prassi che il terapeuta valuti in modo oggettivo (anche attraverso test e questionari) i cambiamenti sintomatologici e l’andamento rispetto agli scopi definiti nel corso della psicoterapia. La psicoterapia cognitivo comportamentale lavora quindi sul presente, sul “qui ed ora” in termini di funzionamento del paziente, indagando e lavorando su emozioni, pensieri e comportamenti del presente, che emergono nella quotidianità della vita di ciascuna persona. Tuttavia diversi modelli e teorie all’interno del gruppo delle psicoterapie cognitivo comportamentali considerano importante anche l’indagine del cosiddetto “passato” per comprendere in che modo il paziente ha co-costruito e in qualche misura “appreso” nelle proprie relazioni, determinati schemi, credenze su di sè, sugli altri e sul mondo. A seconda degli obiettivi terapeutici, alcuni modelli teorici e di trattamento prevedono necessariamente un lavoro che consideri l’interdipendenza tra esperienze passate e presenti.
A cura della
dott.ssa Giuseppina Barra
Psicologa Psicoterapeuta a Napoli
Psicologa e Psicoterapeuta a Napoli
P.I. 07073281219
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Campania n. 3281 del 2006
Laureata Psicologia Clinica e di comunità